7 Aprile 2023 |

Tempo di lettura: 17'

L’ULTIMA SENTENZA SULLA STRAGE DI BOLOGNA

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LA STRAGE DI BOLOGNA.

La “Strage di Bologna” è la strage avvenuta  alla stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980 che provocò 85 morti e 200 feriti.

Per compiere la strage i responsabili misero una bomba nella sala di aspetto di seconda classe della stazione.

In questo video i primi soccorsi dopo l’esplosione.

LE MOTIVAZIONI DELL’ULTIMA SENTENZA SULLA STRAGE.

Il 6 aprile 2022, un anno fa, il tribunale di Bologna aveva condannato all’ergastolo Paolo Bellini, ex militante fascista esponente del gruppo Avanguardia Nazionale.

La condanna è in primo grado.

Il 5 aprile 2023 il tribunale ha pubblicato le motivazioni della condanna di Paolo Bellini.

Il processo Bellini e le motivazioni della sentenza sono molto importanti perché affrontano il problema dei mandanti della strage.

La sentenza parla infatti anche dei mandanti e dei finanziatori.

I giudici hanno scritto:

“Possiamo ritenere fondata l’idea ….che all’attuazione della strage contribuirono Licio Gelli e il vertice di una sorta di servizio segreto occulto che vede in Federico Umberto D’Amato la figura di riferimento in ambito atlantico ed europeo”.

I giudici dicono che il “documento di Bologna” è la prova “precisa ed eclantante” del coinvolgimento di Licio Gelli e di questo servizio segreto occulto.

Insieme a Gelli agiscono Umberto Ortolani, faccendiere e braccio destro di Gelli, Federico Umberto D’Amato, direttore dell’Ufficio affari riservati del ministero dell’Interno e Mario Tedeschi, politico eletto con il Movimento Sociale Italiano (MSI).

IL DOCUMENTO DI BOLOGNA.

Il “documento di Bologna” è un documento trovato nel portafoglio di Licio Gelli.

Nel documento ci sono le cifre che sarebbero state pagate per l’attentato.

L’attentato, quindi, non sarebbe una semplice azione di gruppi neo-fascisti, ma un progetto eversivo finanziato e pianificato “con i servizi deviati e con elementi della massoneria”.

Questo video di Rainews spiega bene che cosa è il documento di Bologna.

Secondo i giudici la l’esistenza e l’identità dei mandanti è una certezza.

I giudici dicono che Gelli, i servizi deviati e elementi della massoneria condividevano con i neo-fascisti “obiettivi antidemocratici di fondo ed ambivano all’instaurazione di uno Stato autoritario, nell’ambito del quale fosse sostanzialmente impedito l’accesso alla politica delle masse”.

Con Bellini le persone condannate per la strage di Bologna diventano 5.

Prima di lui erano stati condannati Valerio Fioravanti e Francesca Mambro in via definitiva all’ergastolo.

Luigi Ciavardini era stato condannato, sempre in via definitiva, a 30 anni.

Gilberto Cavallini, anche lui ex terrorista fascista, era stato condannato in primo grado all’ergastolo.

Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi sono morti e non possono subire processi.

I giudici spiegano che le vittime hanno diritto alla verità anche se i colpevoli non possono più essere puniti.

Foto di Roberto Serra / Iguana Press 

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