IL FATTO.
La mattina di martedì 27 giugno a Nanterre, comune nella periferia ovest di Parigi, un poliziotto ha ucciso un ragazzo di 17 anni, Nahel M.
Nahel M. stava guidando un’auto dove c’erano altre 2 persone.
La polizia ha fermato l’auto; quando il ragazzo ha provato a ripartire un poliziotto gli ha sparato e lo ha ucciso.
Inizialmente la polizia aveva detto che il veicolo stava andando verso 2 agenti in motocicletta con l’intenzione di investirli.
UN video circolato sui social e verificato da diversi giornali francesi ha smentito, però, la ricostruzione della polizia.
La procura di Nanterre aveva aperto un’inchiesta per “rifiuto di obbedire” e “tentato omicidio volontario nei confronti di un poliziotto” da parte del minorenne.
Nelle ore successive la Polizia di Stato ha detto di avere aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro l’agente che ha sparato, e ora l’agente si trova in custodia.
L’avvocato della famiglia di Nahel M. ha annunciato che depositerà 3 denunce nei prossimi giorni:
- una contro l’autore della sparatoria per omicidio volontario,
- una contro il collega presente per complicità,
- una per aver falsificato una dichiarazione pubblica contro i poliziotti che “hanno affermato che il giovane aveva tentato di colpirli, cosa formalmente smentita dal video”.
Giovedì 29 giugno il procuratore di Nanterre ha detto che il poliziotto è accusato di omicidio volontario.
LE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA.
Già martedì 27 giugno ci sono state a Nanterre manifestazioni di protesta per l’uccisione del giovane e 31 persone sono state arrestate.
Mercoledì 28 giugno le proteste sono continuate. Il ministro dell’ Interno francese ha detto che le persone arrestate sono state 150.
Giovedì 29 giugno le manifestazioni si sono estese in tutta la Francia Secondo le dichiarazioni del ministro dell’Interno in tutto il paese sono state fermate almeno 667 persone.
Inoltre giovedì notte un manifestante di circa 20 anni è morto dopo essere caduto dal tetto di un supermercato nella periferia di Rouen, nel nord della Francia.
Venerdi 30 giugno ci sono stati ancora scontri tra dimostranti e polizia in tutta la Francia.
Ci sono stati atti di violenza, auto incendiate e vandalismi nei negozi.
I poliziotti impiegati sono stati 45 mila e hanno reagito in modo molto duro usando manganelli e lacrimogeni.
Venerdì sera il ministro dell’Interno ha inoltre ordinato l’interruzione di bus e tram su tutto il territorio nazionale.
Oltre alle proteste spesso violente ci sono stati saccheggi e atti di vandalismo un po’ ovunque.
Sabato 1 luglio alcuni manifestanti hanno attaccato l’abitazione del sindaco di un comune a sud di Parigi (L’Hay-les-Roses).
La moglie e le figlie del sindaco sono fuggite; nella fuga, la moglie e una delle sue figlie sono rimaste ferite.
Domenica 2 luglio ci sono state meno proteste.
Le persone fermate per i disordini di questi giorni sono circa 3 mila, per lo più giovanissimi.
Molte persone arrestate sono processate per direttissima; i tribunali hanno emesso anche 30 condanne in un giorno.
I FUNERALI DI NAHEL M.
Sabato 1 luglio in una moschea di Nanterre è stato celebrato il funerale di Nahel M.
Al funerale e al corteo successivo hanno partecipato migliaia di persone.
Almeno 200 persone hanno pregato dall’esterno, stendendo le stuoie a terra per pregare per strada.
La moschea si trova a pochi isolati di distanza da dove martedì scorso Nahel M. è stato ucciso.
Nahel M. aveva origini algerine.
Molte persone presenti al funerale avevano origini straniere e hanno detto di essere andate al funerale perché in Francia ci sono seri problemi di razzismo che loro stesse hanno vissuto in prima persona.
UNA LEGGE CONTESTATA.
Dal 2017 è in vigore in Francia una legge che autorizza i poliziotti a usare le armi se non ci sono altri modi per fermare veicoli che rifiutano di fermarsi ai controlli e che nella loro fuga possono causare danni.
Nel 2022 i poliziotti francesi hanno ucciso 13 persone che non si sono fermate ai controlli.
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