“La mia camera è situata sotto il quarantesimo grado di latitudine, secondo le misure del Beccaria, fra levante e ponente; e forma un lungo quadrato; rasentando le pareti dell’interno occorrono trentasei passi per farne il giro. Il mio viaggio però ne conterrà un poco più, perché io la attraverserò spesso in lungo e in largo, ovvero diagonalmente senza seguire metodo o regola. Andrò anche a onde, e percorrerò tutte le linee possibili in geometria, ove il bisogno lo richiede. Io non amo chi è sì padrone de’ suoi passi e delle sue idee da poter dire: “Oggi farò tre visite: scriverò quattro lettere, finirò quest’opera che ho cominciata”.
La mia anima è talmente aperta ad ogni sorta di pensieri, di gusti, di sentimenti; essa accoglie così avidamente tutto ciò che a lei si presenta! E perché rifiutare le gioie e i diletti sparse lungo il difficile cammino della vita? Sono tanto rare e disperse che converrebbe esser folle per non fermarsi, ed anche allontanarsi dal proprio cammino, per cogliere quelle che si può! Nulla è più attraente che seguire le proprie idee, come il cacciatore che segue la selvaggina, senza curarsi del sentiero che tiene. Così quando io viaggio nella mia camera, percorro di rado una linea retta: vado dal mio tavolino verso un quadro che è in un angolo e da lì parto in diagonale per andare verso la porta; ma sebbene quella fosse in partenza la mia intenzione, incontrando sul cammino la mia poltrona, non faccio complimenti e mi ci siedo sopra immediatamente. È davvero un mobile prezioso una poltrona: soprattutto per un uomo che intenda meditare. Nelle sere lunghe d’inverno è spesso cosa dolce e prudente adagiarvisi mollemente, lontano dal fracasso delle assemblee affollate. Un buon fuoco, dei libri, una penna, che risorse contro la noia! E che piacere dimenticarsi dei libri e della penna, per attizzare fuoco, abbandonandosi a qualche dolce fantasia, o aggiustare qualche rima per rallegrare gli amici! Le ore scorrono allora sopra di voi, e cadono in silenzio nell’eternità, senza farvi sentire il loro triste passaggio.”
Xavier de Maistre
“Viaggio intorno alla mia camera”
(Tarka edizioni, 2020)