Oggi 31 gennaio il Papa è partito è partito per il suo 40esimo viaggio apostolico.
Le mete di questo viaggio sono il Congo e il Sud Sudan.
Il viaggio durerà fino al 5 febbraio.

Il Congo è il dodicesimo Paese al mondo per estensione.
È un paese ricchissimo di materie prime.
Oggi è prezioso, tra le altre cose, per le terre rare indispensabili per l’industria tecnologica.
Il Sud Sudan è indipendente dal 2011 ed è vittima di guerra civile e dalla fame, della siccità e alluvioni e conflitti che costringono alla fuga milioni di persone.
Nel Sud Sudan c’è la più grande crisi di rifugiati dell’Africa, con almeno quattro milioni di sfollati.
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Nel suo primo discorso pubblico in Congo il papa ha detto:
Durante il viaggio, mentre sorvolava il deserto del Sahara, il papa ha detto: “Preghiamo per chi ha attraversato il deserto e non ce l’ha fatta“.
Nel suo primo discorso pubblico invece ha paragonato al Congo a un diamante.
Ha poi detto: “Giù le mani dalla Repubblica democratica del Congo, giù le mani dall’Africa! Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”.
E ha continuato:
“È tragico che questi luoghi, e più in generale il continente africano, soffrano ancora varie forme di sfruttamento. Dopo quello politico, si è scatenato infatti un ‘colonialismo economico’, altrettanto schiavizzante. Così questo Paese, ampiamente depredato, non riesce a beneficiare a sufficienza delle sue immense risorse.