USA: ESPLODE LA PROTESTA PER LA MORTE DI FLOYD

Il 26 maggio a Minneapolis la polizia – durante un arresto – ha ucciso un cittadino di colore: George Floyd.
Il sindaco ha condannato l’accaduto e 4 poliziotti sono stati licenziati.
Anche il presidente Donald Trump ha detto che George Floyd non meritava di morire.
Negli Stati Uniti, però, ci sono molti casi di azioni violente della polizia specialmente contro persone di colore.
Sono immediatamente iniziate manifestazioni di protesta.
Dopo 3 giorni le proteste stanno diventando sempre più estese e violente.
Nella notte di giovedì i manifestanti hanno bruciato il commissariato dove lavoravano i 4 poliziotti licenziati.

Il presidente Trump ha inviato 500 uomini della Guardia Nazionale, un corpo dell’esercito degli Stati Uniti.
Trump ha definito il sindaco della città “un uomo debole di estrema sinistra”.
Trump ha anche detto che se ci saranno saccheggi la Guardia Nazionale inizierà a sparare.

Durante le manifestazioni la polizia ha arrestato un giornalista dell’emittente televisiva CNN.
Il giornalista stava svolgendo il suo lavoro.
È da sottolineare che è stato arrestato solo il giornalista di colore, mentre il suo collega bianco è stato lasciato libero.

Ci sono manifestazioni per la morte di Gerge Loyd in molte città degli Stati Uniti.
Tra i motivi della protesta c’è il fatto che il poliziotto che ha ucciso George Floyd di cui si conosce l’identità non è stato ancora arrestato.
A New York la polizia ha arrestato almeno 72 persone.
Ci sono anche violente proteste a Louiseville dove 7 persone sono rimaste ferite in una sparatoria.
La polizia ha detto di non avere sparato, ma i video sembrano smentire la polizia.
Lo scorso 13 marzo a in questa città – durante un’azione di polizia – era stata uccisa una donna di colore di 26 anni.
Proteste anche in molte altre città degli Statti Uniti.

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