7 Ottobre 2022 |

Tempo di lettura: 6'

UNA FAVOLA CON IL LUPO CATTIVO

  • Cristian Pederzini è il proprietario di Italpizza.
  • Pederzini definisce la storia della sua azienda una storia da favola.
  • Italpizza nasce nel 1991 in Emilia; produce pizze surgelate, le esporta in mezzo mondo e supera i 120 milioni di euro di fatturato.
  • Sei anni fa Pederzini decide di affidare una bella fetta della produzione in appalto a cooperative.
  • I dipendenti passano alle cooperative:  sono, come si dice “esternalizzzati”.
  • I lavoratori “esternalizzati” vedono aumentare i carichi di lavoro, aumentare le chiamate notturne.
  • Arrivano, addirittura, i marcatempo per andare in bagno.
  • Alcuni dipendenti s’iscrivono, quindi,  al sindacato Si Cobas.
  • I lavoratori fanno una serie di scioperi, alcuni con picchetti.
  • I picchetti dissuadono o impediscono ai lavoratori di entrare in fabbrica.
  • Il sindacato denuncia  intimidazioni come ad esempio compiti umilianti per chi aderisce allo sciopero.
  • Si arriva al 2019: la tensione cresce: ci sono scontri con la polizia.
  • È entrato, però, in vigore il decreto Salvini: al primo picchetto scatta il reato di blocco stradale, che si somma ad altri capi d’accusa per gli scontri.
  • Italpizza si costituisce parte civile contro il Si Cobas, chiedendo 500mila euro  per i ritardi nelle consegne delle pizze dovuti alle proteste dei lavoratori.
  • Il 3 ottobre il tribunale di Modena dice che la richiesta di Italpizza  ai sindacati è legittima.
  • In caso di condanna, Si Cobas dovrà risarcire Italpizza.
  • È la prima volta nella storia della repubblica che a un sindacato viene chiesto di risarcire i ritardi produttivi creati da una mobilitazione.
  • L’articolo 40 della costituzione sancisce il diritto allo sciopero.
  • Ma uno sciopero che non può bloccare la produzione che sciopero è?
  • Bisogna chiederlo al lupo cattivo.
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