25 Luglio 2017 |

Tempo di lettura: 4'

UN TROGLODITA DEL 21 SECOLO?

 

Luglio 2017, due ragazzi di Napoli decidono di fare una breve vacanza al mare.

Scelgono una meta: una frazione del Comune di Ricadi, in provincia di Vibo Valentia (Calabria).

I due ragazzi prenotano attraverso un sito internet una stanza in una casa vacanze.

Questa struttura si chiama “Casa vacanze Ciufo”.

Inizia quindi uno scambio di mail con il proprietario della casa vacanze.

Il proprietario, quando comprende che i clienti formano una coppia omosessuale risponde “non accettiamo gay ed animali”, aggiungendo poi: “mi scuso se posso sembrare troglodita”.

I due ragazzi si sono rivolti ad Arcigay, l’associazione che difende i diritti degli omosessuali, per rendere pubblico il fatto.

Il Comune di Ricadi, appena è venuto a conoscenza di questa discriminazione, ha preso le distanze dalla scelta del proprietario della casa vacanze.

Anche l’associazione degli albergatori di Tropea (località turistica vicino a Ricadi) ha espresso solidarietà ai due ragazzi e li ha invitati a un soggiorno gratuito in una delle loro strutture.

Il proprietario della casa vacanze ha spiegato di essere cattolico praticante e di avere una visione della famiglia che gli ha fatto compiere questa scelta.

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