L’anno2020 è stato funestato dalla pandemia di Covid19.
Come per altre arti, produzioni musicali e concerti sono stati condizionati dalle restrizioni in vigore per l’emergenza sanitaria.
L’impossibilità per il pubblico di accedere alle sale da concerto ha costretto i musicisti a esibizioni mediante collegamenti internet.
Ogni forma musicale è stata così fruita solo attraverso la tecnologia digitale e le piattaforme.
Durante il confinamento molti musicisti si sono esibiti da casa, filmando l’esecuzione per poi diffonderla in rete.
Oppure semplicemente per allietare il vicinato.
Alcuni musicisti hanno tenuto concerti virtuali.
Ogni musicista suonava insieme ad altri pur restando ciascuno in casa propria.
In questo caso la visione era multipla, ossia basata su più schermi in contemporanea e sincronizzati.
Musicisti “virtuali“
L’orchestra “virtuale” della Scala
L’ultima manifestazione musicale poco prima dell’emergenza sanitaria è stata all’inizio di Febbraio il 70° Festival di Sanremo.
Il Festival è stato vinto dal cantautore Diodato con il branoFai Rumore.
È un’intensa canzone romantica che parla di un amore finito dove il silenzio della sua assenza “fa rumore”.
FAI RUMORE. Diodato
Sempre dal Festival di Sanremo sono emerse canzoni che hanno avuto un gradimento superiore ad altre, come queste che vi proponiamo:
VICEVERSA. Francesco Gabbani
RINGO STARR. Pinguini Tattici Nucleari
TIKIBOMBOM Levante
Dopo Sanremo la pandemia ha di fatto influenzato lo spirito di un compositore alle prese con il testo di una canzone da scrivere.
Questi brani sono la testimonianza di questo stato d’animo che pervade le nuove canzoni.
LA CANZONE DELL’ESTATE Luca Carboni
UN’ALTRA ESTATE Diodato
TRA UN ANNO Samuel
Verso la fine del 2020 il gruppo salentino dei Negramaro con la canzone Contatto invoca il ritorno della vicinanza umana e degli amici “fatti di “carne ed ossa”.
È un canto rivolto a quella normalità affettiva assente durante il periodo di confinamento.
Anche la produzione discografica straniera risente delle cupe atmosfere causate dal coronavirus.
Nelle radio si sente il gruppo storico The Rolling Stones cantare un brano dove le sue parole raccontano di una città priva di ogni contatto umano.
Living in a Ghost Town (Vivendo in una città fantasma) richiama la solitudine in uno spazio estraniato a cui molti sono stati costretti.
LIVING IN A GHOST TOWN The Rolling Stones
Ecco il testo della canzone:
Sono un fantasma Che vive in una città fantasma Sono un fantasma Che vive in una città fantasma
Puoi cercarmi Ma non posso essere trovato Puoi cercarmi Sono andato sottoterra La vita è stata così bella Così siamo tutti rinchiusi Mi sento come un fantasma Che vive in una città fantasma
Una volta questo posto canticchiava E l’aria era piena di tamburi Il suono dei piatti che sbattevano I bicchieri che si spaccano Le trombe che strillavano I sassofoni a tutto volume A nessuno importava se era giorno o notte
Sono un fantasma Che vive in una città fantasma Non vado da nessuna parte Sto zitto da solo
Ho così tanto tempo da perdere Sto solamente a guardare il mio telefono
Ogni notte sogno Che verrai e ti metterai nel mio letto Per favore, fai in modo che questo finisca E non rimanere chiuso in un mondo senza fine
I predicatori stanno predicando Supplicando Beneficenza Gli affari politici I ladri erano felici di rubare Le vedove piangevano tutte Non ci sono letti dove dormire Ho sempre avuto la sensazione che Crollerà tutto
Sono un fantasma Che vive in una città fantasma Puoi cercarmi Ma non posso essere trovato
Viviamo tutti in una città fantasma Vivo in una città fantasma Eravamo così belli Ero il tuo uomo in città Che vive in questa città fantasma Non mi diverto Se voglio una festa È una di questa.
Altre canzoni di grande ascolto hanno invece continuato a seguire la strada di una ispirazione romantica o di un pop tradizionale, senza menzionare condizionamenti da coronavirus
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1 Comment
Ciao grazie…