Il volatile salvato da una stampante 3D
di Paola Velardo
- È il febbraio del 2015, ci troviamo in Costa Rica.
- Il Costa Rica è uno Stato dell’America Centrale.
- Un tucano, ribattezzato con il nome Grecia, viene trasportato d’urgenza alla clinica veterinaria per animali selvaggi “Alajuela”.
- Questa clinica veterinaria si trova vicino a San José, capitale del Costa Rica.
- Il tucano è ferito, perché alcuni ragazzini hanno picchiato il tucano fino a procurargli la frattura del becco.
- Le condizioni di Grecia sono gravissime, ma l’animale riesce a sopravvivere.
- Senza il becco il tucano non può condurre una vita normale.
- Al tucano, infatti, il becco serve, oltre che per nutrirsi e cantare, per difendersi dai predatori e per regolare la temperatura corporea.
- La rabbia e l’indignazione per quanto accaduto al tucano attivano una corsa alla solidarietà.
- Le persone che hanno soccorso Grecia organizzano una raccolta fondi per offrirgli una nuova vita.
- La raccolta fondi riscuote successo e vengono raccolti 10.000 dollari!
- L’idea è di far realizzare una protesi per il becco usando una stampante 3D.
- La stampante 3D (= a 3 dimensioni) è un’evoluzione della stampa normale.
- Grazie a questa tecnica è possibile stampare oggetti reali fornendo alla stampante un disegno a tre dimensioni dell’oggetto che si vuole realizzare.
- Numerose aziende specializzate nella stampa 3D si avventurano nel progetto, ma il lavoro è molto complesso: occorre studiare con estrema attenzione materiale e forma!
- Nel gennaio 2016, dopo lunghi mesi di lavoro, Grecia riceve il suo nuovo becco: finalmente può tornare a essere un tucano!
- Grecia si adatta velocemente alla protesi e torna a cantare e nutrirsi proprio come tutti gli altri tucani!
- Il tucano però rimarrà per sempre ospite nel centro veterinario ZooAve perché gli esperti pensano che possa essere pericolo per lui vivere allo stato naturale.
- Questa storia dimostra che non tutti gli uomini sono malvagi nei confronti degli animali.
- Ogni giorno molte persone si dedicano al benessere e alla tutela di essi e della natura ma… abbiamo ancora molto da imparare!