Ken Loach è uno dei più importanti registi europei e un attivista.
Per tutta la vita con i suoi film ha cercato di raccontare e indagare la condizione dei lavoratori e delle classi subalterne.
Ha vinto 2 volte la Palma d’oro a Cannes e ha ricevuto al Festival di Venezia il Leone d’oro alla carriera.
Oggi ha 87 anni ed è nelle sale il suo ultimo film: The old oak (La vecchia quercia).
Siamo in un villaggio del nord-est dell’Inghilterra.
Le miniere del paesino sono state chiuse e le persone, in particolare i giovani, stanno abbandonando il paese.
Le case, quindi, sono disponibili a un prezzo economico.
Per questo motivo nel paesino arrivano rifugiati siriani.
L’Old Oak è un posto speciale: è l’unico pub aperto nel paese e l’unico posto dove si può ancora socializzare.
Il proprietario TJ Ballantyne tiene aperto il pub, ma rischia di perdere una parte degli clienti affezionati proprio a causa dei rifugiati siriani.
L’arrivo dei siriani in fuga dalla guerra scatena – infatti – proteste, aggressioni e razzismo.
Alla giovane siriana Yara, ad esempio hanno rotto con un atto di intolleranza, la sua amata macchina fotografica.
Per il proprietario del pub è l’inizio di un tentativo di far sì che le due comunità possano trovare un modo per comprendersi.
Loach ha detto: “Questo film avrei dovuto farlo prima”. “A me e ai miei collaboratori interessava capire perché le persone buone possano diventare ostili nei confronti di chi è ancora più vulnerabile di loro”.
Ecco il trailer del film.
LEGGI ANCHE: C’È ANCORA DOMANI