Ieri, 23 maggio era il 31esimo anniversario della strage di Capaci che uccise Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono anche 23 persone ferite.
L’albero di via Notarbartolo piantato in memoria delle vittime della strage è il luogo simbolo della strage dove avvengono le commemorazioni .

Alle 17,58 (cioè il momento in cui fu azionato il detonatore che fece saltare un tratto di autostrada) si osserva un minuto di silenzio.

Ieri un corteo di studenti, sindacalisti, rappresentanti delle istituzione voleva raggiungere il luogo della commemorazione.
Una gigantografia di una Sacra famiglia apriva il corteo.
Accanto alla Madonna con il bambino, le immagini di Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Renato Schifani e Roberto Lagalla, il sindaco di Palermo.
I manifestanti accusano il sindaco di non essersi dissociato da personaggi condannati per mafia e tornati a occuparsi di politica come Totò Cuffaro e come lo stesso Dell’Utri.

L’obiettivo dei manifestanti far diventare l’antimafia sociale.
Questo significa collegare le rivendicazioni contro la mafia con diritti e la critica del modello di sviluppo del quale la criminalità organizzata è parte integrante.
Le forze dell’ordine con caschi e scudi hanno bloccato il corteo.
Manifestanti sono stati spinti e buttati a terra.
Allo scoccare del minuto di silenzio la polizia ha consentito ai manifestanti di passare.
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