13 Settembre 2021 |

Tempo di lettura: 8'

ROMA: DONNA PARTORISCE IN CARCERE DA SOLA SENZA ASSISTENZA

PER LA LEGGE ITALIANA NON DOVEVA ESSERE IN CARCERE
PARTORISCE SOLA IN CARCERE
  • Amra è una donna italiana originaria della Bosnia; ha 23 anni.
In arancione è evidenziata la Bosnia
  • Ha vissuto in un grande campo nomadi a 20 chilometri da Roma.
  • Il 23 giugno la polizia ha arrestato Amra perché, insieme ad altre 2 donne, aveva rubato un portafogli.
  • Amra e un’altra delle donne arrestate erano in stato di gravidanza avanzato.
  • Le donne era state portate in Tribunale.
  • Il tribunale aveva dato loro un avvocato d’ufficio.
  • L’avvocato di Amra aveva chiesto il patteggiamento.
  • La giudice non aveva accettato e Amra era finita nel carcere di Rebibbia a Roma.
  • La legge italiana prevede, però, che una donna incinta non possa finire in carcere se non  per “esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”.
  • Il giudice deve  predisporre la custodia “presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri”.
  • Ma nel caso di Amra la legge non è stata applicata.
  • Due mesi dopo l’arresto, Amra ha partorito in carcere da sola.
  • Non è chiaro se era nella sua cella o in infermeria.
  • È certo, però, che durante il parto non aveva alcuna assistenza sanitaria.
  • La garante delle persone detenute di Roma ha denunciato il fatto.
  • La garante ha anche  raccontato di aver scritto al tribunale il 17 agosto, chiedendo il trasferimento di Amra in una comunità, ma  “nessuno ha risposto”.
  • Alla fine questo fatto è finito sui giornali: tra i primi Repubblica.
  • A questo punto la ministra della Giustizia Marta Cartabia  ha avviato un’indagine.
  • LEGGI ANCHE: MADRE DETENUTA IN CARCERE UCCIDE I FIGLI.
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Roma 2000 Rebibbia, Carcere Femminile Sezione Camerotti, interno di una cella Rome 2000.
Foto di Stefano Montesi

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