GIOCHI PARALIMPICI: BREVE STORIA.
- Una precisazione: il nome esatto è GIOCHI PARALIMPICI.
- I Giochi Paralimpici sono iniziati a Tokyo martedì 24 agosto, dopo la chiusura del Giochi Olimpici 2020.
Nel 1948 il neurochirurgo inglese Ludwig Guttmann organizza una competizione sportiva per soldati della 2 guerra mondiale diventati disabili.
Nel 1952 partecipa ai giochi anche alcuni atleti olandesi: i giochi diventano, così, internazionali.
La competizione si chiamava Stoke Mandeville.
Stoke Mandeville era, infatti, la cittadina inglese che ospitava ogni anno queste gare.
Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio propone di disputare l’edizione del 1960 a Roma.
- Maglio era direttore del centro paraplegici dell’INAIL (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro).
Roma, infatti, in quell’anno avrebbe ospitato la XVII Olimpiade.
I Giochi si disputarono dal 18 al 25 settembre, con la presenza di 400 atleti in rappresentanza di 23 Paesi.
L’edizione di Roma segna l’avvio del percorso che avrebbe condotto alla nascita delle Paralimpiadi.
Nel 1984, Infatti, i “Giochi internazionali per paraplegici” furono riconosciuti come I Giochi paralimpici estivi.
Ecco tutte le edizioni dei Giochi paralimpici estivi ed invernali dal 1960 a quelli programmati fino al 2032.

GIOCHI PARALIMPICI: LE CATEGORIE.
- Tutti gli atleti che partecipano ai giochi paralimpici sono divisi in categorie.
- Le categorie danno la possibilità a tutti gli atleti di confrontarsi con avversari di pari livello.
- In questo modo gli atleti hanno l’opportunità di gareggiare in una competizione più equa possibile.
- Oggi ci sono 10 tipi di impedimento che consentono di partecipare ai Giochi paralimpici.
- Questi tipi di impedimento sono inserite in 3 gruppi.
- Disabilità motorie;
- Disabilità visive;
- Disabilità intellettive.
- Le disabilità motorie sono suddivise in:
- diminuzione della forza;
- diminuzione del range di movimento;
- deficienza degli arti, ossia le amputazioni;
- differente lunghezza degli arti;
- ipertonia, ossia anomali aumenti della tensione muscolare e una ridotta capacità nell’allungare il muscolo;
- atassia, ossia la mancanza di coordinazione nei movimenti;
- atetosi, ossia movimenti incontrollati con difficoltà a mantenere una postura stabile;
- bassa statura, ossia il nanismo.
- Ogni disciplina sportiva nei Giochi Paralimpici ha una lettera e due numeri:
- la lettera indica il tipo di sport,
- il primo numero indica la disabilità,
- il secondo stabilisce il tipo di impedimento.
Ecco un esempio pratico tratto da ABILITY CHANNEL (CLICCA PER APPROFONDIRE).
