IL FATTO.
Mercoledì 28 dicembre il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che definisce le regole che le ONG (Organizzazioni Non Governative) devono rispettare per il soccorso in mare delle persone in difficoltà.
Il decreto-legge rende più difficile il salvataggio dei migranti.
LE NUOVE REGOLE PER SALVARE MIGRANTI IN MARE.
Compiuto il salvataggio le ONG:
1. Devono avvisare le autorità italiane;
2. Quando le autorità italiane hanno assegnato alla nave un porto, la nave dovrà raggiungere il porto senza ritardi;
3. Se durante il viaggio verso il porto indicato trovano altri naufraghi non possono salvarli senza autorizzazione delle autorità italiane.
Se le ONG violano queste regole:
1.Non potranno entrare in porti italiani;
2. Potranno essere punite con il fermo amministrativo fino a 2 mesi;
3. Se ripetono la stessa violazione più volte con la stessa nave questa nave potrà essere confiscata;
4. Il comandante della nave potrà avere una multa da 10 mila a 50 mila euro.
LA STRATEGIA DEL GOVERNO.
Il governo Meloni sta assegnando alle navi delle ONG porti lontani dalla zona di soccorso.
Questo significa che i viaggi per raggiungere il porto richiederanno più giorni.
“Viaggi più lunghi” significa maggiori costi per le ONG;
“Viaggi più lunghi” significa, quindi, una probabile riduzione delle operazioni delle ONG per salvare persone in mare;
“Viaggi più lunghi” significa anche maggiori sofferenze e maggiori rischi per le persone salvate.
Leggi: Medici Senza Frontiere: Navi ONG: le risposte alle 11 domande più frequenti
Leggi anche: Il governo Meloni e le ONG e i migranti.