Il 4 maggio la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto legge Lavoro approvato dal Consiglio dei Ministri il primo maggio.
Due strumenti – che hanno caratteristiche diverse – sostituiscono il reddito di cittadinanza:
- L’assegno per l’inclusione sociale: è un sussidio alla povertà: è riservato alle famiglie con almeno 1 minore o 1 disabile o 1 persona con più di 60 anni.
- Il supporto per la formazione e il lavoro: riservato alle persone tra i 18 e i 59 anni di età (sono definiti “occupabili”, cioè in grado di lavorare) che non hanno una famiglia con almeno 1 minore o 1 disabile o 1 persona con più di 60 anni.
Il decreto prevede incentivi alle aziende che assumono persone che ricevono questi sussidi.
L’assegno per l’inclusione sociale.
È un sussidio economico per le famiglie dove è presente almeno 1 minore o 1 disabile o 1 persona con più di 60 anni.
La famiglia deve avere un reddito inferiore a 6 mila euro l’anno; l’ISEE della famiglia non deve superare i 9.360. Inoltre non deve possedere un’auto di cilindrata superiore ai 1600 cc o una moto superiore ai 250 cc.
La famiglia non deve possedere un’abitazione superiore a un certo valore; questa regola non vale per l’abitazione principale
Il sussidio può arrivare a 6 mila euro l’anno (500 euro al mese) e, in base alla composizione della famiglia, può arrivare a 630 euro al mese e non può essere inferiore a 480 euro al mese.
Entrerà in funzione dal 2024.
Può durare 18 mesi ed essere prorogato per altri 12.
Una quota del sussidio può essere usata per pagare l’affitto.
Il supporto per l’inclusione e il lavoro.
È un sussidio per i nuclei familiari con persone considerate adatte al lavoro, ossia comprese tra i 18 e i 59 anni e senza avere a carico minori o persone disabili
Il sussidio è di 350 euro.
Non sarà rinnovabile.
Entrerà in funzione da settembre 2023.
La persona deve dichiarare immediatamente la sua disponibilità al lavoro.
Sanzioni e motivi di perdita del sussidio.
Il provvedimento prevede sanzioni per chi imbroglia per ricevere il sussidio senza averne il diritto.
Chi riceve uno dei 2 sussidi se riceve proposte di lavoro avrà l’obbligo di accettare la proposta di lavoro a queste condizioni:
- Lavoro a tempo indeterminato: obbligo di accettare ogni lavoro a tempo pieno o parziale se supera il 60 per cento dell’orario a tempo pieno e la retribuzione rispetta il minimo sindacale. Il lavoro a tempo indeterminato deve essere accettato a qualsiasi distanza si trovi dal Comune di residenza.
- Lavoro a tempo determinato: obbligo di accettare ogni lavoro a tempo determinato entro gli 80 chilometri dal Comune di residenza.
COMMENTI.
I partiti che formano il governo in campagna elettorale avevano detto di voler cancellare il reddito di cittadinanza: in realtà hanno modificato e non eliminato il reddito di cittadinanza.
Hanno però ridotto il numero di persone che avranno un sussidio al reddito.
Hanno ottenuto questo risultato dividendo i poveri in 2 categorie in base all’età e alla composizione della famiglia.
In base a questo decreto per trovare un lavoro dignitoso oggi sembra essere sufficiente avere meno di 60 e una famiglia senza minori, anziani e disabili.
Sappiamo che non è così.
Per approfondire leggi: La voce.info: La Riforma del Reddito di Cittadinanza: chi è protetto e chi no.