17 Agosto 2023 |

Tempo di lettura: 18'

È MORTA MICHELA MURGIA

A maggio in un'intervista aveva detto di essere malata allo stadio terminale
michela murgia in breve

Giovedì 10 agosto è morta la scrittrice e intellettuale italiana Michela Murgia.

Aveva 51 anni ed era malata di cancro da tempo.

A maggio aveva detto pubblicamente di avere un tumore al rene allo stadio terminale.

GLI INIZI.

Murgia era nata a Cabras, in provincia di Oristano, in Sardegna, nel 1972.

Cabras, paese natale di Michela Murgia da Wikipedia. Nell’immagine si nota lo stagno di Cabras, uno dei più grandi d’Europa.

Prima di fare la scrittrice aveva fatto studi teologici e vari lavori.

È stata nsegnante di religione, cameriera e portiera di albergo.

I LIBRI.

Il suo primo libro – Il mondo deve sapere, pubblicato nel 2006 – era il diario di una venditrice telefonica di aspirapolveri Kirby, lavoro che Murgia all’epoca svolgeva davvero.

Paolo Virzì trasse dal libro il film Tutta la vita davanti, del 2008.

Nel 2009 esce il suo romanzo di maggior successo, Accabadora, ambientato in Sardegna, che vince il premio Campiello.

È la storia di una bambina in custodia a una donna che per lavoro fa l’“accabbadora”, appunto, cioè finisce gli agonizzanti.

Nel 2011 esce il saggio Ave Mary in cui Murgia unisce la sua formazione cattolica con il femminismo reinterpretando la figura della madre di Gesù.

Con questo libro imposta la critica del patriarcato.

Il romanzo Chirù del 2015 descrive la sua visione della relazione tra amore e potere.

L’ATTIVISTA.

Negli anni successivi si è fatta conoscere anche per il suo impegno da attivista femminista e come intellettuale.

Michela Murgia è stata una delle intellettuali italiane più influenti degli ultimi vent’anni.

Non si definiva una scrittrice, ma un’attivista che usa la letteratura, e più in generale la scrittura, per portare avanti le proprie idee politiche e sociali.

Murgia ha intuito il valore dei social per diffondere la propria visione del mondo direttamente alle persone senza mediazioni.

Aveva la capacità di guardare la realtà andando al di là dell’immagine che ci rimanda uno sguardo approssimativo o ideologico.

Guardava la realtà con uno sguardo onesto, indifeso e agguerrito allo stesso tempo, e illuminava la radice dei problemi.

Per le sue idee e per la sua capacità di diffonderle e renderle chiare e accettabili è stata bersaglio di molte diffamazioni, calunnie e minacce.

Insieme alla sua avvocata, Cathy La Torre, aveva trasformato la sua individuale battaglia giudiziaria contro i suoi persecutori in un movimento: “Odiare ti costa”.

La capacità di trasformare in azioni politiche, cioè condivise, le proprie idee ed esperienze è l’insegnamento che rende Murgia speciale e un esempio da seguire.

IL FUNERALE.

Il 12 agosto a Roma ci sono stati i funerali di Michela Murgia.

Erano presenti in piazza del Popolo migliaia di persone.

Durante la celebrazione hanno parlato Roberto Saviano, Chiara Valerio, Lella Costa grandi amici di Murgia.

Sulla bara non c’erano fiori ma carciofi, peporoncini e mirto piante tipiche della Sardegna.

La bara di Michela Murgia con carciofi, peperoncini e mirto
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