Nella notte tra lunedì 28 marzo e martedì 29 c’è stato un incendio nel centro di detenzione per migranti a Ciudad Juárez, nel nord del Messico.
La città è molto vicina alla frontiera con gli Stati Uniti.

Nell’incendio sono morti 39 migranti.
Nel centro di detenzione, al momento dell’incendio c’erano 69 migranti.
Il 29 marzo una procuratrice messicana (Sara Irene Herrerías Guerra) ha aperto un’inchiesta sull’incendio.
Un video di una telecamera di sorveglianza del centro mostra le guardie che lasciano l’edificio mentre i migranti restano chiusi in una grande cella senza poter, quindi, trovare salvezza.
Il fumo e le fiamme intanto riempiono tutto lo spazio.
Le persone indagate sono 8.
I MIGRANTI.
Molte persone dell’America meridionale o centrale vanno a Ciudad Juárez per cercare di entrare negli Stati Uniti.
Cercano di ottenere asilo politico o di entrare negli Stati Uniti illegalmente.
Entrare negli Stati Uniti è molto difficile; per questo motivo molte persone restano a Ciudad Juárez aspettando di riuscire ad attraversare il confine.
Le persone morte erano in prigione perché avevano cercato di attraversare il confine illegalmente.
Sembra che l’incendio sia scoppiato per una manifestazione di protesta dei migranti.
Avevano saputo che sarebbero stati rimpatriati a breve.
Per protesta hanno dato fuoco ai materassi e il fuoco è divampato.
Ecco il video che ha fatto scattare le indagini.
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Foto di Alejandro Cartagena 🇲🇽🏳🌈 su Unsplash