- La sera di venerdì 20 maggio la Russia ha detto di aver concluso l’assedio dell’acciaieria Azovstal a Mariupol.
- L’acciaieria era l’ultimo luogo dove soldati ucraini resistevano.
- Si può quindi dire che Mariupol è in mano russa.
- Secondo la Russia, nell’acciaieria Azovstal si sono arresi in tutto 2.439 soldati.
- I russi hanno portato via i soldati su bus; la destinazione del loro viaggio non è chiara.
- Probabilmente i prigionieri sono stati trasferiti in zone dell’Ucraina controllate dai russi.
- Con un video sui social, il tenente colonnello del battaglione Azov, Prokopenko, annuncia la svolta: per ordine di Kiev il suo reggimento depone le armi e lascia l’acciaieria Azovstal, ultimo fronte della difesa di Mariupol.
CHI SONO I SOLDATI DELL’ACCIAIERIA AZOVSTAL.
- I militari che hanno combattuto a Mariupol e in particolare nell’acciaieria Azovstal appartengono soprattutto al Battaglione Azov.
- Il Battaglione Azov, è una milizia incorporata nell’esercito ucraino e, quando nasce, ha posizioni esplicitamente neonaziste.
- Sembra che oggi il 60/70 per cento degli uomini del Battaglione Azov non abbia posizioni politiche.
IL FUTURO DEI SOLDATI PRIGIONIERI.
- Molti combattenti del Battaglione Azov hanno tatuaggi che appartengono alla tradizione neonazista.
- Per questo motivo quando si consegnano ai soldati russi si devono spogliare e mostrare i loro tatuaggi.

- I bus che trasportano i militari prigionieri sono stati portati nelle regioni dell’Ucraina controllate dai russi.
- Da giorni le autorità ucraine chiedono uno scambio dei prigionieri.
- Il presidente russo Putin ha detto che i prigionieri saranno trattati «secondo gli standard delle leggi internazionali pertinenti».
- La legge internazionale è la Terza Convenzione di Ginevra.
- Prevede che i prigionieri siano trattati con umanità; esclude torture e maltrattamenti.
- Martedì 17 alcuni membri de parlamento russo hanno presentato un disegno di legge per considerare i prigionieri come “criminali nazisti” che non possono essere oggetto di scambi tra prigionieri.
- Il futuro di questi prigionieri è molto incerto.
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