24 Ottobre 2018 |

Tempo di lettura: 10'

LE OLIMPIADI CON IL PUGNO CHIUSO

IL 1968

  • Quando si parla di “1968” tutti pensano al Maggio francese e alle proteste studentesche.
  • Il  1968 è anche l’anno in cui negli Stati Uniti furono uccisi Martin Luter King e Bob Kennedy.
  • Il 1968 è l’anno dei carri armati russi contro le libertà a Praga.
  • Il 1968 è l’anno l’anno della strage della Piazza delle tre culture dove la polizia messicana uccise un numero mai precisato di studenti messicani.
  • Il 1968 è infine l’anno delle Olimpiadi di Città del Messico che si svolsero dal 12 al 27 ottobre.
  • In quell’anno 2 atleti americani e un atleta australiano salirono sul podio dei vincitori salutando con il pugno chiuso.
  • Era il 16 ottobre di 50 anni fa.

CHI VINCE LA GARA DEI 200 METRI MSCHILE

  • Tommie Smith nasce nel 1944; è il settimo di 12 figli.
  • Inizia giovanissimo a lavorare nei campi di cotone in Texas.
  • Tommie porta, però, avanti gli studi ed ottiene 2 lauree.
  • Durante l’Università scopre l’atletica leggera e vince molte gare fino ad entrare nella squadra olimpica degli Stati Uniti.
  • Tommie vince la gara dei 200 metri e diventa il primo uomo che  corre questa distanza in meno di 20 secondi.
  • Questo suo record rimarrà imbattuto per 11 anni.
  • John Carlos nasce nel 1945 a New York; i suoi nonni erano stati schiavi; arriva terzo nei 200 metri.
  • Tommie Smith e John Carlos sono atleti afro-americani.
  • L’atleta che arriva secondo ai 200 metri è australiano; e un uomo bianco.
  • Si chiama Peter Norman.

GLI ATLETI CON IL PUGNO CHIUSO

  • Nel 1967 un sociologo nero (Harry Edwards) aveva fondato un movimento che esortava gli atleti neri a non partecipare alle Olimpiadi di Città del Messico.
  • Il movimento non raggiunse il suo obiettivo.
  • Ma qualcosa accadde lo stesso.
  • Dopo aver ricevuto le medaglie, Tommie Smith e John Carlos salirono sul podio e fecero una serie di gesti che passarono alla storia.
  • Si presentarono alla premiazione senza scarpe e con calze nere per rappresentare la povertà degli afro-americani.
  • Al collo avevano una collana che rappresentava la pietre che servivano per linciare i neri.
  • I due atleti avevano un guanto nero in una mano: quando la banda suonò l’inno americano gli atleti abbassarono la testa e alzarono il braccio salutando con il pugno chiuso.
  • I due atleti di colore avevano concordato queste azioni; il terzo atleta, l’australiano Norman, quando seppe che cosa volevano fare chiese una coccarda del movimento per manifestare la sua solidarietà.

LE CONSEGUENZE PER I TRE ATLETI

  • Questo loro gesto causò la fine delle loro carriere sportive.
  • I due atleti degli Stati Uniti furono allontanati dal villaggio olimpico e esclusi dalla squadra olimpica.
  • Chi prese questa decisione fu il  presidente del Comitato Olimpico che nel 1936 aveva rifiutato di boicottare le Olimpiadi di Berlino, volute e ottenute da Hitler.
  • Anche Norman, al rientro in Australia, subì minacce e non poté partecipare alle Olimpiadi del 1972, anche se era l’atleta più veloce di tutto il Paese.
  • I 3 atleti hanno sempre detto che non si sono mai pentiti della scelta  che avrebbero rifatto quello che fecero 50 anni fa.
  • Quando Norman morì, nel 2006, Smith e Carlos portarono a spalle la sua bara in segno di gratitudine e rispetto.
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