IL FATTO.
L’8 gennaio a un neonato è stato trovato morto all’Ospedale Sandro Pertini di Roma.
Forse la madre si è addormentata mentre allattava il bambino e – senza volerlo – ha soffocato il bambino.
La donna ha raccontato di essersi sentita in difficoltà, perché dopo il parto era sfinita e aveva chiesto aiuto al personale di reparto.
Il personale però ha lasciato la donna sola e non l’ha aiutata.
Il padre del bambino, ha raccontato che la donna “era sfinita dopo 17 ore di travaglio, ma le hanno subito portato il piccolo per l’allattamento. E hanno anche preteso che cambiasse il pannolino da sola. Ma lei non si reggeva in piedi. Non si è potuta riposare”.
La procura di Roma ha chiesto un’autopsia e ha avviato un’indagine sull’accaduto.
LA VIOLENZA OSTETRICA.
Molte donne, dopo essere venute a conoscenza di questo avvenimento, hanno raccontato esperienze simili, anche se con un finale meno tragico.
In questi casi si parla di violenza ostetrica.
La violenza ostetrica non è un atto violento intenzionale verso una donna.
Violenza ostetrica significa abusi durante le attività di cura ostetrico-ginecologiche.
Il termine violenza ostetrica nasce in Sud America.
Nel 2007 in Venezuela una legge sul diritto delle donne a una vita senza violenze prevede questo reato.
In particolare durante il parto la violenza ginecologica si manifesta con:
- interventi medici eccessivi;
- cure senza il consenso della donna;
- mancanza di rispetto della volontà e del corpo della donna;
- violazioni della privacy.
Durante il parto sono violenze ostetriche:
- sottoporre la donna a clistere;
- depilare il pube;
- negare terapie contro il dolore;
- praticare un taglio chirurgico del perineo, (l’area compresa tra la vagina e l’ano) praticata durante il parto per allargare l’apertura vaginale. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato questa pratica dannosa se non in casi particolari. Durante il parto questo taglio viene fatto molto spesso e senza chiedere il consenso alla donna.
Fuori dal parto sono violenze ostetriche:
- la difficoltà di accesso agli anticoncezionali;
- difficoltà ad avere un aborto sicuro e meno doloroso possibile.
Per saperne di più visita il sito: https://ovoitalia.wordpress.com/