17 Febbraio 2022 |

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LA CORTE COSTITUZIONALE NON AMMETTE I REFERENDUM SU EUTANASIA E CANNABIS LEGALE

AMMETTE INVECE 4 REFERENDUM SU 5 IN TEMA GIUSTIZIA
LA CORTE COSTITUZIONALE
  • Martedì 15 febbraio e mercoledì 16 febbraio la Corte costituzione ha deciso su alcuni referendum popolari.
  • La Corte costituzionale, infatti, deve decidere se i referendum proposti chiedono ai cittadini di votare leggi che sono compatibili con la Costituzione italiana.

IL REFERENDUM SULL’EUTANASIA: NON AMMESSO

  • Il 15 febbraio la Corte costituzionale ha respinto il referendum che voleva rendere possibIle il ricorso all’eutanasia.
  • L’associazione Luca Coscioni aveva promosso la raccolta firme.
  • Le firme raccolte sono state 1 milione e duecento mila.
  • Il presidente della Corte, Giuliano Amato, ha spiegato che – per come è formulato – il quesito del referendum non avrebbe autorizzato l’eutanasia ma l’omicidio della persona consenziente.

IL REFERENDUM SULLA CANNABIS: NON AMMESSO

  • Il 16 febbraio la Corte costituzionale ha respinto il referendum sulla legalizzazione della cannabis.
  • Il referendum  proponeva di depenalizzare la coltivazione e di eliminare il carcere per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis. con eccezione dell’associazione finalizzata al traffico illecito.
  • Nel referendum il traffico illecito della cannabis restava un reato.
  • Il presidente della Corte, Giuliano Amato, ha spiegato che il referendum avrebbe autorizzato anche la coltivazione di altre piante da droga, cioè di droghe pesanti.
  • È vero che il referendum voleva rendere lecita la coltivazione di ogni pianta, ma è anche vero per trasformare alcune piante (come la coca o il papavero) in droghe pesanti sono necessarie attività che avrebbero continuato ad essere punite dalla legge.

I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA: AMMESSI 4 SU 5.

  • Sono ammessi i referendum su questi argomenti.
  1. Legge Severino: il referendum vuole abrogare:
    1. la parte della legge che rende impossibile eleggere  chi è stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati
    2. l’articolo 11 di questa legge che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati.
       
  2. Custodia cautelare: il referendum  vuole ridurre i reati per cui è consentito il ricorso alle misure cautelari in carcere.
  3. Separazione delle carriere: il referendum vuole non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e Pubblici ministeri  e viceversa nella carriera di un magistrato è lo scopo del referendum. Oggi sono possibili 4 passaggi, che diverranno 2 con la riforma.
  4. Elezione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM): è l’organo di amministrazione della giustizia e dei magistrati. Oggi per candidarsi a diventare membro del Csm occorre raccogliere almeno 25 firme. Il referendum vuole abolire questo sbarramento.
  • Non è stato ammesso invece il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, che prevede che il magistrato paghi di tasca propria l’eventuale condanna per l’errore giudiziario commesso.
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