In Italia le coppie composte da 2 uomini o da 2 donne non possono avere figli.
In altri Paesi invece è possibile.
Le coppie di donne italiane quindi vanno all’estero per la pratica che prevede l’inseminazione con lo sperma di un donatore (fecondazione eterologa).
Le coppie di uomini italiani invece vanno all’estero per la gestazione per altri (maternità surrogata, detta anche “utero in affitto”).
I certificati di nascita dei figli nati in questo modo in Italia non indicano il nome del genitore non biologico.
A dicembre il tribunale (Corte di Cassazione) aveva stabilito che l’unico modo per una coppia omosessuale di vedere tutti e due i membri della coppia riconosciuti come genitori è che il genitore non biologico adotti il bambino.
Il tribunale aveva emesso questa sentenza sul caso di una coppia di 2 uomini che avevano avuto un figlio in Canada.
Il Ministero dell’Interno ha esteso questa sentenza anche alle coppie di 2 donne e ha trasmesso questa decisione a tutti i sindaci italiani.
Milano era una delle poche città italiane che trascriveva il certificato di nascita straniero dove compare il nome di tutti e due i genitori.
Ora anche Milano non indicherà più il nome del secondo genitore.
Il sindaco di Milano Beppe Sala ha spiegato i motivi di questa scelta il 14 marzo nel suo Podcast.
I certificati con indicati 2 genitori dello stesso sesso che il Comune di Milano ha emesso fino ad oggi restano validi.
In precedenza il governo italiano aveva bocciato il progetto di un “Certificato europeo di filiazione“.
Prevedeva che i genitori di un minore riconosciuti da uno Paese dell’Unione siano riconosciuti anche da tutti gli altri Paesi senza procedure particolari.
Immagine: Foto di Christian Lue su Unsplash.
LEGGI ANCHE: LA STORIA DELLA PALLAVOLISTA LUGLI E I DIRITTI NELLO SPORT FEMMINILE.