Mercoledì 11 ottobre il capo del governo di Israele Benjamin Netanyahu e Benny Gantz, leader di uno dei partiti di opposizione (il centrista Blu e Bianco), hanno trovato un accordo per formare un governo di unità nazionale.
L’obiettivo è gestire in maniera più condivisa le prossime fasi dello scontro con Hamas.
Il nuovo governo è nato 5 giorni dopo l’attacco di Hamas. Nei fatti sarà un allargamento dell’attuale governo di destra, entrato in carica dopo le elezioni parlamentari del novembre del 2022.
Yair Lapid, che guida l’altro partito di opposizione, non ha aderito al nuovo governo.
Il nuovo governo prevede inoltre la creazione di un ridotto “gabinetto di guerra” che sarà composto da Netanyahu, da Gantz e da altri 3 ministri.
Lapid aveva invece chiesto come condizione per entrare nel governo l’esclusione dallo stesso dei partiti di estrema destra e ultraortodossi.
Nel nuovo governo il partito di Gantz avrà 5 ministri.
L’accordo prevede che il governo duri fino alla fine della guerra, e solo fino ad allora.
Finché la guerra sarà in corso il parlamento non discuterà la riforma della giustizia.
Netanyahu voleva questa riforma che prevede una ampia riduzione dei poteri della corte Suprema.