- Giovedì 14 ottobre è iniziato a Roma il processo per l’omicidio di Giulio Regeni.
- Il processo si svolgerà senza il sostegno delle autorità egiziane.
- Il processo è contro 4 membri dei servizi di sicurezza egiziani.
- I 4 uomini egiziani avrebbero sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni.
- Regeni si trovava a il Cairo come ricercatore universitario.
- Regeni è morto a fine gennaio nel 2016, 5 anni e mezzo fa.
- Vi abbiamo raccontato dell’omicidio di Regeni in questo articolo del 2016:
- E ancora, vi abbiamo raccontato dell’evoluzione del caso Regeni nei seguenti articoli:
IL PROCESSO.
- Il processo della Procura di Roma appena iniziato è contro i 4 membri dei servizi di sicurezza egiziani che sono:
- Il generale Tareq;
- Il colonnello Helmy;
- Il colonnello Kamal;
- Il maggiore Magdi Sharif.
- La Procura di Roma ha accusato i 4 uomini di:
- Sequestro di persona pluriaggravato;
- ConcorSo in omicidio aggravato;
- Concorso in lesioni personali aggravato.
- I 4 uomini accusati saranno assenti al processo.
- Le autorità egiziane NON hanno comunicato gli indirizzi degli imputati.
- Secondo l’ordinamento italiano l’imputato deve conoscere SEMPRE le sue accuse.
- In questo caso chiaramente non è così.
- Per questo motivo i giudici hanno sospeso il processo.
- Adesso si dovrà ripartire dall’udienza preliminare e sarà necessario dimostrare che gli imputati siano a conoscenza del processo a loro carico.
- L’avvocata della famiglia Regeni aveva chiamato come testimoni:
- Tutti i presidenti del Consiglio italiani in carica dal 2016 ad oggi -Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e Mario Draghi.
- Tutti i ministri degli Esteri in carica dal 2016 ad oggi.
- Funzionari dell’intelligence e dei Servizi segreti.
IL GOVERNO COSTITUITO COME PARTE CIVILE
- La presidenza del Consiglio dei ministri italiana si costituirà come parte civile nel processo a fianco della famiglia Regeni.
- Cosa significa?
- “Costituirsi come parte civile in un processo” significa dichiarare di essere parte offesa da un reato.
- La parte civile dunque richiede che chi ha compiuto il reato venga condannato.
- Inoltre, la parte civile richiede un risarcimento per il danno subito.
- In questo caso, la presidenza del Consiglio dei ministri italiani (insieme alla famiglia Regeni) sarebbe la parte offesa che chiede la condanna dei quattro uomini egiziani.
LA RICOSTRUZIONE DELLA PROCURA DI ROMA.
- In Egitto Giulio Regeni stava svolgendo una ricerca sui sindacati indipendenti dei venditori ambulanti.
- Nei sindacati indipendenti ci sono molti oppositori del governo egiziano.
- Secondo la Procura di Roma, il governo controllava già Regeni.
- Questo a causa delle sue ricerche su un tema delicato come i sindacati.
- La Procura di Roma sostiene che le autorità egiziane abbiano depistato le indagini sulla morte di Regeni.
I TENTATIVI DI DEPISTAGGIO DELLE AUTORITÀ EGIZIANE.
- Le autorità egiziane hanno, infatti, fornito versioni sempre diverse degli eventi.
- Inizialmente, nel 2016, la procura egiziana disse che Regeni era morto in un incidente stradale.
- Poi, dissero invece che Regeni era stato ucciso.
- Tuttavia, dissero di avere già trovato e ucciso i colpevoli.
- Anche questo non era vero.
- Nel 2017 le autorità egiziane dichiararono che Regeni era stato indagato.
- Le autorità egiziane hanno fornito poche altre informazioni e NON hanno mai collaborato con le autorità italiane.
- Nel dicembre del 2020 i magistrati egiziani hanno affermato che condurranno un processo autonomo per il caso Regeni.
- I magistrati egiziani hanno dichiarato che gli assassini di Regeni sono “ignoti”.
- Il processo dei magistrati egiziani sarà solo contro una banda di truffatori.
- Questa banda di truffatori avrebbe aggredito Regeni fingendo di appartenere alla polizia egiziana.
- Secondo la Procura di Roma, questo fatto sarebbe del tutto inattendibile.
- Perciò, il processo era iniziato senza il sostegno delle autorità egiziane.
REAZIONI ALLA SOSPENSIONE.
- La sospensione del processo può essere considerata come una vittoria dell’Egitto.
- La famiglia di Regeni ha fatto sapere, tramite l’avvocata Alessandra Ballerini, di prendere atto «con amarezza di questa decisione che purtroppo premia l’ostruzionismo, l’arroganza e la prepotenza egiziana».