- Il 2 febbraio 1996, 25 anni fa, morì Gene Kelly.
- KELLY è ricordato soprattutto come ballerino e cantante, ma è stato regista, coreografo, attore.
I PRIMI ANNI.
- Il suo nome completo è Eugene Curran Kelly.
- Gene era nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, nel 1912 ed era terzo di cinque fratelli.
- Studiò danza insieme a 2 di loro e a poco più di 20 anni fondò una scuola di danza, che battezzò Gene Kelly Studio of the Dance, usando già il nome con il quale sarebbe diventato famoso.
IL MUSICAL E IL CINEMA.
- Nel 1940, cioè a 28 anni debutta come protagonista in una commedia musicale a Broadway (la via di New York dove ci sono tutti i teatri più importanti)
- Nel 1942 debutta nel cinema. Il primo film che lo rende famoso è Cover Girl (in italiano diventa Fascino).
- Seguono sempre negli anni Quaranta tre film con Franck Sinatra.
- Ma i film della consacrazione sono Un americano a Parigi e Cantando sotto la pioggia, usciti nel 1951 e nel 1952.
- Famossissima è la scena in cui Kelly balla e canta sotto la pioggia.
- Non ci viene in mente un altra scena di ballo in un film che riesca ad esprimere così bene la folle felicità di un uomo innamorato.
- Gene Kelly è stato spesso messo a confronto con Fred Aistare, altro grande attore ballerino del cinema americano di quegli anni.
- Kelly sintetizzò le differenze così: «Fred Astaire rappresenta l’aristocrazia, io il proletariato».
- In effetti i personaggi di Fred Astaire sono in frack e cilindro e vivono in un mondo dorato.
- I due ballerini rimangono, con tutte le loro diversità, due monumenti di bravura e serietà professionale.
- Gene Kelly interpretò il suo ultimo ruolo cinematografico nel 1980.
- Nel frattempo aveva ballato, cantato, recitato, diretto film, aveva inventato coreografie.
- Tra le altre cose si occupò della messa in scena di un balletto all’Opera di Parigi.
- Morì nella sua casa a 83 anni.
- Kelly ha vinto solo un Oscar alla carriera, ma Maurice Bejart il grande ballerino e coreografo ha detto di lui che la sua tecnica non aveva nulla da invidiare a quella di Nurejev.
- E non è un complimento da poco!