7 NOVEMBRE. L’ESERCITO È DENTRO LA CITTÀ DI GAZA.
Il 7 novembre il ministro della Difesa di Israele (Yoav Gallant), ha detto che l’esercito israeliano è entrato “nel cuore della città di Gaza”.
Gaza è la più grande e popolosa città della Striscia.
Israele pensa che la città di Gaza sia centro operativo di Hamas più importante.
Soldati e carri armati israeliani circondano la città che è quindi isolata dal resto della Striscia.
Il 7 novembre centinaia di palestinesi hanno lasciato la città di Gaza.
l’esercito israeliano, infatti, aveva concesso un periodo di evacuazione “sicura” di 4 ore.
Secondo le ultime stime in città potrebbero esserci ancora alcune centinaia di migliaia di persone.
Chi è scappato dalla città di Gaza è andato verso le città del sud.
Israele dice che queste città sono una zona sicura per i civili, ma intanto sta continuando a bombardarle.
IL FUTURO DELLA STRISCIA DI GAZA. ISRAELE E GLI STATI UNITI.
Il primo ministro israeliano Netanyahu in un’intervista alla ABC ha detto che dopo la fine della guerra Israele “avrà per un periodo di tempo indefinito la responsabilità sulla sicurezza” della Striscia di Gaza.
Questa frase è stata interpretata come un segnale dell’intenzione di Israele di occupare in qualche modo la Striscia in modo prolungato.
Il 7 novembre sera un consulente di Netanyahu ha detto che Israele non intende “occupare in modo permanente la Striscia di Gaza, ma trovare una soluzione più flessibile”.
Il portavoce della Difesa degli Stati Uniti (John Kirby) ha detto che per il presidente americano Joe Biden “la rioccupazione di Gaza da parte delle forze israeliane non è la cosa giusta da fare”.
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