Dal 2019 il presidente francese Emmauel Macron ha detto di voler cambiare la legge sulle pensioni.
La riforma delle pensioni, però, ha incontrato grandi ostacoli.
I partiti dell’opposizioni hanno reso difficile l’approvazione della riforma.
I lavoratori francesi in questi anni hanno fatto moltissimi scioperi e manifestazioni contro la riforma delle pensioni.
Il 23 gennaio 2023 Macron e Elisabeth Borne, capo del governo hanno presentato la riforma definitiva delle pensioni.
CHE COSA PREVEDE LA RIFORMA.
- L’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. L’innalzamento sarà progressivo (3 mesi ogni anno per tutte le persone nate dopo il 1968; si andrà quindi in pensione a 64 a partire dal 2030). Sono, però, previste eccezioni: chi ha iniziato a lavorare prima dei 16 anni andrà in pensione a 58 anni. Altri lavoratori con “carriere lunghe” andranno in pensione a 62 anni.
- Gli anni di contributi versati per andare in pensione passeranno da 42 a 43.
- La pensione minima aumenterà a 1200 euro per tutti i lavoratori (anche per le persone già in pensione).
- Abolizione di tutti i sistemi pensionistici speciali.
- In Francia ci sono 42 casse pensionistiche diverse che hanno regole per andare in pensione molto diverse tra di loro. Esse riguardano intere categorie di lavoratori. Tra gli altri gli ex dipendenti della Ratp (la rete di trasporti della capitale), di elettricità e gas, della Banca di Francia e del Consiglio economico, sociale e ambientale.
Dopo che il governo ha presentato la riforma delle pensioni in Francia sono iniziati grossi scioperi.
Tutti i sondaggi dicono, infatti, che la maggioranza dei francesi è contraria alla riforma delle pensioni.
LO SCIOPERO DEI NETTURBINI AD ESEMPIO.
A Parigi ad esempio il 7 marzo è iniziato lo sciopero dei netturbini. Con la riforma la loro età pensionabile passerà da 57 a 59 anni.
I sindacati, però, dicono (e gli studi dimostrano) che l’aspettativa di vita di queste lavoratori è inferiore a quella di altre categorie di lavoratori.

L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE.
L’11 marzo il Senato francese ha approvato la riforma delle pensioni.
Il 16 marzo il testo della riforma è diventato legge senza passare per l’approvazione dell’Assemblea nazionale (la Camera dei deputati in Italia).
La Costituzione francese consente, infatti, consente al governo di approvare un testo di legge in materia finanziaria o di finanziamento all’assistenza sociale senza passare da una votazione parlamentare.
La maggioranza che appoggia la legge nell’Assemblea nazionale è molto ristretta e il governo ha fatto questa scelta.
I deputati ora hanno 24 ore per presentare una mozione di sfiducia al governo.
Se la mozione di sfiducia dovesse ottenere la maggioranza, la legge sarebbe respinta e il governo cadrebbe.
Per protesta contro l’approvazione della legge i deputati della Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale di Jean-Luc Melenchon hanno intonato in aula l’inno nazionale, la Marsigliese. Ecco il video.