ENI APRE UN CONTO IN RUBLI PER PAGARE IL GAS RUSSO

- Martedì 17 maggio la società energetica italiana Eni ha detto di aver iniziato le procedure per aprire 2 conti presso Gazprombank.
- Gazprombank è la banca di Stato russa attraverso cui i clienti pagano il gas russo.
- I 2 conti di Eni saranno uno in rubli e uno in euro.
- Ricordiamo che a fine marzo il presidente russo Putin aveva firmato un decreto che obbligava Gazprombank a convertire in rubli la totalità dei pagamenti dei paesi “ostili”, cioè tutti i paesi occidentali.
PERCHÉ ENI APRE UN CONTO IN RUBLI.
- I Paesi europei pagano il gas in euro, come prevede il contratto.
- Gazprombank trasferisce questo pagamento sul secondo conto del Paese.
- Questo secondo conto è in rubli; la banca trasferisce poi il pagamento (trasformato in rubli) sul proprio conto.
- Il pagamento iniziale, quindi, sarebbe in euro e la banca lo strafarebbe in rubli.
- Quindi il contratto che prevede il pagamento in euro sarebbe rispettato e le sanzioni del Unione Europea anche,
- Anche la volontà della Russia, che vuole essere pagata in rubli, sarebbe rispettata.
- Un artificio contabile quindi permetterebbe:
- Alla Russia di continuare a vendere gas;
- Ai Paesi europei di comprare il gas indispensabile per mantenere attiva la sua economia;
- Alla Russia di salvare la sua economia dagli effetti delle sanzioni, perché il rublo non perderebbe valore.
- Ai Paesi europei di rispettare formalmente le sanzioni.
- Molti analisti economici sono perplessi su questa soluzione.
- Se, infatti, i 2 conti (in euro e in rubli) sono del Paese che compra gas come si può dire che rispetta le sanzioni.
- Eni ha detto di aver aperto il conto in rubli in condivisione con le istituzioni italiane.
- La Commissione europea dovrà dire in modo ufficiale che cosa pensa di questa questione.
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