4 Luglio 2023 |

Tempo di lettura: 10'

CHE COSA SONO LE BANLIEUE FRANCESI. I LORO PROBLEMI.

L'uccisione di Nahel M. porta l'attenzione sulla vita nei quartieri emarginati
cosa sono le banlieue francesi

Possiamo tradurre il termine francese banlieue con sobborgo, quartiere periferico, periferia, cintura.

Tutte le grandi città francesi hanno una periferia e – come è logico – ci sono periferie confortevoli e periferie disagiate.

Per lo più si usa il termine banlieue per indicare un quartiere povero ed emarginato.

I quartieri più poveri – ora sono chiamati quartieri prioritari (quartiers prioritaires) perché sono al centro di interventi di riqualificazione; sono circa 1500.

In questi quartieri vivono circa 5 milioni e mezzo di persone che provengono da molti Paesi del mondo.

Oggi per il passato coloniale della Francia molti abitanti delle banlieue provengono dal Nord Africa e sono di religione mussulmana.

Questi quartieri sono nati a fine Ottocento con le grandi fabbriche dello sviluppo industriale. Gli abitanti erano gli operai delle fabbriche; erano sindacalizzati avevano un’identità politica.

Con il declino dell’industria negli anni Ottanta del Novecento questi quartieri sono diventati luoghi di esclusione, “ghetti”.

Gli studi ci dicono che in questi quartieri il 57 per cento dei bambini vive in condizioni di povertà; l’abbandono scolastico è alto e i residenti hanno – a parità di preparazione – 3 volte più probabilità di essere disoccupati.

I giovani con apparenti radici arabo-musulmane o africane subiscono controlli di polizia 20 volte più degli altri francesi, come ha dimostrato in un rapporto lo stesso Difensore civico transalpino

Molti francesi musulmani che hanno una buona istruzione stanno abbandonando la Francia.

Uno studio spiega che il sentimento diffuso di queste persone è: «di aver giocato secondo le regole, di aver fatto quello che veniva loro chiesto e alla fine di non aver raggiunto il livello di vita che pensavano avrebbero dovuto ottenere».

In questa situazione la rabbia cresce.

L’uccisione ingiustificata da parte di un poliziotto di un ragazzo di 17 anni Nahel M. di origine algerina ha portato a 5 notti di disordini.

La polizia ha arrestato 3 mila 300 persone. Le automobili bruciate sono state 4 mila 500.

Inoltre i manifestanti hanno danneggiato 800 edifici, tra cui municipi, scuole e commissariati, cioè i luoghi simbolo di uno stato nemico.

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