26 Settembre 2016 |

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Chi era Carlo Azeglio Ciampi

Una biografia del presidente morto il 16 settembre

  • Carlo Azeglio Ciampi nasce a Livorno il 9 dicembre 1920, ma sua madre era nata a Pisa e la sua famiglia era originaria di Cuneo.
  • Durante la Resistenza milita nel Partito d’Azione.
  • Ciampi consegue la laurea in lettere e il diploma della Scuola Normale di Pisa nel 1941, e la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Pisa nel 1946.
  • Ciampi è stato uno studente molto brillante: salta la quinta elementare e la terza liceo per gli ottimi voti conseguiti nelle classi precedenti.
  • Ciampi decide di entrare in Banca d’Italia e partecipa a un concorso.
  • Ciampi trascorre 47 anni in Banca d’Italia; per 14 ricopre il ruolo di Governatore: dal 1979 al 1993.
  • Ciampi diventa governatore della Banca d’Italia in un momento complicato per la finanza italiana.
  • Il precedente governatore, infatti, era stato incriminato – e poi assolto – per il cosiddetto “caso Sindona”.
  • Il “caso Sindona” fa riferimento alle vicende del banchiere Michele Sindona, legato alla Mafia e morto in carcere per aver ingerito un veleno mentre era nel carcere di Voghera.
  • Ciampi riporta credibilità, affidabilità e trasparenza all’istituzione.
  • Nel 1993 Ciampi diventa il primo Presidente del Consiglio che non proviene dal Parlamento.
  • Anche in questo caso Ciampi si trova a gestire una situazione difficile.
  • La vita politica è scossa, infatti, dagli scandali di Tangentopoli e Ciampi riceve dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, l’incarico di formare un governo di transizione fino alle elezioni del 1994.
  • Diventa poi ministro del Tesoro nei governi presieduti da Prodi e da D’Alema.
  • Il 13 maggio del 1999 è eletto, a grande maggioranza, alla prima elezione Presidente della Repubblica.
  • Alla fine del suo mandato come Presidente della Repubblica molti propongono una sua rielezione.
  • Ciampi risponde che «il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato».
  • Un episodio è sufficiente a testimoniare il suo senso del dovere, il suo spirito di servizio, il suo modo schivo e rigoroso di lavorare.
  • Quando lasciò la Presidenza della Repubblica, al compimento del settimo anno, non volle portare con sé un solo documento ufficiale del settennato.
  • Ciampi preferì lasciare al Quirinale tutte le carte che davano notizia del lavoro svolto in quegli anni, proprio come aveva fatto in tutti i posti in cui era stato.
  • Per lui, l’istituzione, è sempre venuta prima di chi era chiamato a gestirla e una volta compiuto il proprio dovere non gli apparteneva più.
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