LA FAMIGLIA E GLI ANNI ALL’ESTERO.
- Aung San Suu Kyi nasce a Rangoon, capitale della Birmania (uno stato dell’Asia sud.orientale), il 19 giugno del 1945.
Suo padre era il generale che nel 1947 aveva negoziato la liberazione della Birmania dalla Gran Bretagna e in seguito fu ucciso. - Suu Kyi aveva allora 2 anni.
- La madre si dà alla vita politica, sino a diventare ambasciatore birmano in India e fu sempre accompagnata dalla figlia.
A 18 anni Suu Kyi va in Inghilterra, a Oxford, dove si laurea.
Nel 1972 va a New York e lavora alle Nazioni Unite. - A New York conosce uno studioso di cultura tibetana: si innamorano, si sposano, hanno 2 figli.
IL RITORNO IN BIRMANIA E L’ATTIVITÀ POLITICA.
- Nel 1988 Suu Kyi torna in Birmania per assistere la madre, che era gravemente ammalata.
- In quegli anni in Birmania un militare aveva preso il potere e instaurato una dittatura.
Suu Kyi è profondamente influenzata dal pensiero di Gandhi. - Gandhi è l’uomo politico indiano, teorico della disobbedienza civile non-violenta, che portò alla liberazione dell’India dal potere coloniale indiano.
- Suu Kyi il 27 settembre 1988 fonda la Lega Nazionale per la Democrazia (LND) ispirandosi ai principi di lotta politica di Gandhi. .
- Alcuni mesi dopo la giunta militare condanna Suu Kyi agli arresti domiciliari.
- Suu Kyi può scegliere se abbandonare il suo Paese o scontare la condanna.
- La donna rimane al suo posto.
Nel 1990 il regime militare decide di chiamare il popolo alle elezioni. - Il risultato è una completa vittoria dell’LND di Suu Kyi, che sarebbe quindi diventata Primo Ministro.
- I militari non riconoscono i risultati del voto, e assumono il potere con la forza, annullando il voto popolare.
- Nel 1991 Suu Kyi vince il premio Nobel per la Pace, ed usa i soldi del premio per costituire un sistema sanitario e di istruzione, a favore del popolo birmano.
- Nel 1995 i militari revocano gli arresti domiciliari a Suu Kyi.
- La donna rimane, però, in uno stato di semi-libertà.
- Suu Kyi, infatti, non può mai lasciare la Birmania, perché in tal caso le sarebbe stato negato il ritorno.
- I militari non permettono mai ai suoi familiari di visitarla.
- La famiglia rimane separata anche quando, nel 1997, al marito Michael è diagnosticato il cancro.
- Due anni dopo, nel 1999, il cancro uccide Michael: Suu Kyi diventa vedova, senza aver potuto rivedere suo marito prima che morisse.
- Dal 1989 al 2010, Suu Kyi ha trascoroso più di 15 in prigione o ai domiciliari, chiusa nella villa della sua famiglia.
- Nel 2010 il regime militare indice le prime elezioni dopo vent’anni.
- Il regime impedisce a Suu Kyi di partecipare, ma la libera il 13 novembre, 6 giorni dopo le elezioni.
IL RITORNO ALLA POLITICA.
- Suu Kyi e il suo partito rientrano in politica.
- È eletta in parlamento nel 2012 e diviene capo dell’opposizione; annuncia l’intenzione di candidarsi alla presidenza alle elezioni del 2015.
- Il suo partito vince le elezioni, ma Suu Kyi non può diventare presidente.
- Nel 2008, infatti, il regime militare aveva approvato una legge negava la presidenza a chiunque avesse sposato un cittadino straniero.
- La clausola, probabilmente, era studiata per impedire che Suu Kyi diventasse presidente.
- Suu Kyi, quindi, fa eleggere come presidente un suo alleato e si attribuisce il ruolo di “consigliere di Stato”.
- La Costituzione del 2008 attribuisce, però, molto potere ai militari e Suu Kyi condivide l’attività di governo con l’esercito.
- Dal 2015 a oggi il Paese ha fatto pochi passi avanti nella democrazia.
- In particolare molti osservatori accusano Suu Kyi di aver accettato la persecuzione dei rohingya.
- I rohingya sono una minoranza musulmana che vive nel Paese.
- Altri sostengono che la situazione del Paese non consentiva a Suu Kyi di portare avanti riforme democratiche.
- Il colpo di stato e i nuovi arresti sembrano privilegiare questa interpretazione.
- Suu Kyi continua ad essere molto popolare nel suo Paese e a novembre lei e il suo partito avevano di nuovo vinto le elezioni con una larghissima maggioranza.