ASSOLUZIONE PER UN UOMO ACCUSATO DI AVER MALTRATTATO LA MOGLIE?

Un magistrato della Procura di Brescia ha chiesto l’assoluzione per un uomo denunciato dalla moglie per maltrattamenti.

L’uomo è nato nel Bangladesh, uno stato dell’Asia compreso tra India e Pakistan. La religione più diffusa è l’Islam (88 per cento della popolazione).

La moglie ha denunciato il marito nel 2019.

Ha raccontato di essere arrivata in Italia quando aveva 4 anni.

Frequentava le scuole superiori quando a 17 anni gli zii l’hanno costretta a sposare un cugino.

Era stata, infatti, “venduta” a lui per 5 mila euro.

La donna racconta che il marito la costringeva a stare chiusa in casa e la obbligava a indossare abiti coprenti secondo le abitudini islamiche.

Quando provava a opporsi riceveva urla, insulti, minacce.

«Mi ha costretta a sottostare alla condizione di schiava per anni».

Dopo le indagini la procura aveva deciso di archiviare il caso, ma il Giudice per le indagini preliminari (Gip) si era opposto.

Si è arrivati così al processo.

Ora il magistrato della Procura ha chiesto l’assoluzione dell’uomo.

Secondo il magistrato il comportamento dell’uomo era dovuto alla sua cultura.

Secondo il magistrato l’uomo merita l’assoluzione perché per la cultura del Bangladesh è normale che i mariti maltrattino le mogli ed è normale che le donne siano considerate inferiori.

Inoltre la donna accettando il matrimonio ne aveva accettato le regole.

Il processo si concluderà a ottobre.

Quest’assoluzione ha suscitato molte polemiche e politici di tutti gli schieramenti hanno criticato la sentenza.

La procura di Brescia ha diffuso una nota per dissociarsi dalle affermazioni esposte dal magistrato nella richiesta di assoluzione.

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