9 Gennaio 2023 |

Tempo di lettura: 12'

Brasile i sostenitori di Bolsonaro attaccano il Parlamento

Critiche alla polizia e ad alcune autorità brasiliane per non avere prevenuto l'attacco
Brasile: sostenitori di Bolsonaro attaccano parlamento

IL FATTO.

Brasile: l’attacco dei sostenitori di Bolsonaro al Parlamento era ampiamente previsto.

Domenica 8 gennaio in Brasile migliaia di sostenitori dell’ex presidente brasiliano Bolsonaro hanno assaltato la sede del Parlamento, della Corte suprema e dell’ufficio presidenziale a Brasilia.

Brasilia è la capitale del Brasile.

I sostenitori di Bolsonaro protestavano contro il risultato delle ultime elezioni dove Bolsonaro aveva perso e Lula vinto.

Il 1° gennaio Lula era diventato ufficialmente il presidente del Brasile.

Durante i disordini, Bolsonaro (per non essere presente alla cerimonia di passaggio dei poteri a Lula) era negli Stati Uniti.

Alcune ore dopo i disordini Bolsonaro ha criticato le azioni dei suoi sostenitori.

GLI SCONTRI.

L’attacco dei sostenitori di Bolsonaro al Parlamento avviene perché chiedono un intervento militare per rimuovere Lula dal suo incarico.

I sostenitori di Bolsonaro hanno sfondato le barriere attorno al Parlamento e sono entrati nell’edificio.

 I manifestanti hanno occupato i seggi, danneggiato finestre, tavoli, quadri e statue e hanno cercato di dare fuoco alla moquette.

Verso sera il ministro della difesa del Brasile ha detto che gli edifici governativi erano stati sgomberati.

Sono state arrestate più di 200 persone.

LE REAZIONI.

Osservatori politici e giornali hanno criticato l’intervento della polizia è stato blando.

Inoltre hanno criticato il governatore del distretto federale di Brasilia, Rocha.

Rocha aveva sostenuto Bolsonaro prima del ballottaggio presidenziale.

Rocha si è scusato degli gli errori nel contrastare i manifestanti e ha licenziato segretario alla sicurezza del distretto di Brasilia, Torres.

Torres era stato ministro nel governo Bolsonaro.

La procura brasiliana ha chiesto l’arresto di Torres e altre autorità.

Lula ha definito “fascisti” i manifestanti

Lula ha detto che firmerà un decreto di emergenza.

Questo decreto permetterà al governo federale di intervenire con “qualsiasi misura necessaria” per riportare l’ordine nella capitale.

Il decreto rimarrà in vigore fino al 31 gennaio.

Questo episodio ricorda l’attacco dei sostenitori di Trump al Parlamento degli USA.

Anche Trump e i suoi sostenitori non aveva riconosciuto la vittoria di Biden alle ultime elezioni presidenziali.

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