Mercoledì 1 marzo la procura di Bergamo ha chiuso l’inchiesta sulla gestione dell’epidemia di Covid nella provincia di Bergamo nella primavera 2020 (quando la pandemia era appena iniziata).
Bergamo è la città dove il Covid ha ucciso più persone (nel periodo chiamato “la prima ondata“).
L’inchiesta è durata 3 anni.
L’inchiesta permette di conoscere le azioni e le scelte di chi doveva agire contrastare la diffusione del virus.
L’inchiesta è concentrata soprattutto:
- sui motivi per cui non è stata creata la “zona rossa” (che impediva gli spostamenti e i contatti tra persone) nei comuni di Nembro e Alzano lombardo paesi della Val Seriana (dove c’erano molte persone malate di Covid);
- sull’applicazione del Piano pandemico (cioè il piano delle misure da prendere quando scoppia una pandemia).
Tra le persone indagate ci sono politici (ad esempio Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Attilio Fontana), membri del Comitato scientifico e amministratori della Sanità.
I magistrati hanno anche chiesto uno studio al microbiologo Andrea Crisanti.
Lo studio afferma che se in Val Seriana fosse stata istituita la zona rossa per tempo sarebbero morte alcune migliaia di persone in meno.
Ora la procura ha chiuso l’inchiesta.
I reati ipotizzati sono epidemia colposa, omicidio colposo, omissione di atti d’ufficio e falso.
Ogni persona indagata potrà difendersi.
La procura deciderà poi se archiviare o rinviare a giudizio la persona.
Dopo, il giudice per l’udienza preliminare deciderà se iniziare il processo.
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