Condividiamo una riflessione di Giorgio Di Silvestre sul concetto di salute.
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- “Quando c’è la salute c’è tutto” recita un vecchio proverbio.
- Nella cultura popolare la salute è la condizione del benessere, riferita soprattutto alla salute fisica.
- Nei dizionari però il termine di salute legata al benessere riguarda non solo l’aspetto fisico ma anche quello psichico e spirituale.
- Sull’aspetto psichico è di uso frequente il termine di salute mentale, dove si intende una condizione di equilibrio psicologico ed emotivo.
- Qualora questa condizione non ci fosse subentrerebbe una patologia di qualche genere, per cui sarebbe opportuna una cura di tipo psicologico, psicanalitico o psichiatrico
- L’aspetto spirituale è quello più trascurato e non si trovano né proverbi, né studi o interessi di carattere medico.
- La salute dello spirito si può definire come una condizione di pace e armonia con la propria interiorità.
- Quella spirituale è una sfera immateriale, incorporea, che coinvolge la vita non solo religiosa, ma pure intellettuale.
- È quella sfera legata alla sensibilità e alla disposizione d’animo.
- Anticamente lo spirito era pensato come un fluido interno che si credeva irrorasse dal cuore e dal cervello tutti gli organi del corpo, animando le diverse funzioni vitali e provocando gli stati d’animo e i sentimenti.
- Con l’emergenza Covid l’unico aspetto della salute considerato dalla “Commissione tecnico-scientifica” è quello esclusivamente corporeo.
- Si parla quindi soltanto di salute fisica come essenziale per la sopravvivenza.
- È una valutazione sacrosanta per l’immediata salvezza materiale di un individuo.
- Ma l’uomo non è fatto solo di sostanza materiale, bensì appunto anche di sostanza intellettuale e spirituale.
- “Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”, disse William Shakespeare.
- E i sogni sono fatti di immaginazione e fantasia.
- Le fonti di benessere per mente e spirito possono essere date da diversi fattori come il contatto con la natura, il gioco, l’arte, lo studio.
- Se il cibo serve all’organismo per sostentarsi, non è solo il cibo che nutre l’uomo.
- Ricordiamo, a questo proposito, lo sciopero degli operai tessili a Lawrence in USA nel 1912, divenuto celebre come lo sciopero del Pane e le Rose.
- Lavoratori e lavoratrici, costretti a salari bassissimi, rivendicavano il diritto a vivere e non semplicemente a esistere sotto lo slogan Vogliamo il Pane e le Rose.
- Operai e operaie non volevano solo una paga decente per comprare il pane, ma anche la possibilità di godere delle cose buone della vita come “sole arte musica”, simbolizzate dalle rose.
- Lo slogan derivava da una poesia di James Oppenheim del 1911 che così recitava:
“Le nostre vite non devono essere sudate
dalla nascita fino alla morte.
I cuori muoiono di fame come i corpi;
dateci il pane, ma dateci anche le rose.
Mentre marciamo, marciamo,
innumerevoli donne morte
Gridano nel nostro canto
la loro antica richiesta di pane.
I loro spiriti laboriosi conoscevano poco dell’arte,
dell’amore e della bellezza.
Sì, è il pane ciò per cui lottiamo,
ma lottiamo anche per le rose”
- Per una degna sopravvivenza, che contempli il vivere oltre che l’esistenza, il bisogno di una buona salute spirituale è un bisogno primario per l’uomo, al pari di una buona salute fisica.
- Ci si augura quindi che al più presto possano riaprire scuole, teatri, cinema, sale da concerto, biblioteche, musei e ogni altro luogo destinato a rinfrancare animi, cuori e intelletti.