LA LEGGE BASAGLIA HA 40 ANNI
- La legge Basaglia fu la prima legge al mondo ad abolire gli ospedali psichiatrici.
- Il deputato della Democrazia Cristiana e psichiatra Bruno Orsini scrisse la legge.
- La legge, però, prende il suo nome da Franco Basaglia, uno psichiatra modificò il concetto di “salute mentale”.
LA STORIA DI ANTONELLA. L’ORFANOTROFIO
- Antonella è stata l’ultima ricoverata a lasciare il manicomio di Trieste.
- Antonella era una bambina che i genitori non avevano riconosciuto alla nascita ed era finita in orfanotrofio.
- Un pediatra, quando Antonella ha un anno, afferma che « la bambina ha qualche difficoltà di sviluppo del linguaggio ma se inserita in ambiente idoneo può recuperare».
- Antonella, però, resta in orfanotrofio.
- Quattro anni dopo il medico dichiara: «Antonella ha intelligenza prossima allo zero, nessuna possibilità di recupero».
LA STORIA DI ANTONELLA. IL MANICOMIO
- A nove anni, Antonella è ricoverata nel manicomio di Trieste.
- Antonella è inserita nel reparto infantile.
- A 13 anni Antonella passa dal padiglione dei bambini a quello delle donne agitate.
- In questo reparto elettroshock, camicie di forza e celle di isolamento erano pratiche di tutti i giorni.
- Antonella continua ad essere inquieta, aggressiva verso se stessa e gli altri.
- I medici decidono che Antonella sia sottoposta a lobotomia frontale.
- Antonella va a Torino e le viene fatta la lobotomia.
- La lobotomia è un intervento chirurgico sulla parte frontale del cervello.
- La lobotomia causa tendenza all’inerzia, riduzione delle capacità intellettive e assopimento delle emozioni.
ANTONELLA E BASAGLIA
- Nel 1971 arriva Franco Basaglia a dirigere il manicomio di Trieste.
- Antonella non parla più, ma emette qualche suono, passa il suo tempo a dondolarsi su una panchina.
- Nel 1973 Antonella ha 22 anni e Basaglia decide che la ragazza deve iniziare un percorso di recupero.
- Antonella abbandona il reparto psichiatrico e va ad abitare in una casetta all’interno del parco del manicomio.
- Con Antonella il personale sanitario applica il “metodo Trieste”, un modo di lavorare con le persone con problemi psichiatrici.
- L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda questo metodo come modello di riferimento.
- Grazie a questo metodo, che pone la persona al centro del lavoro clinico, Antonella un poco per volta recupera la coordinazione motoria e, dopo, anche la parola.
- Oggi Antonella vive in una casetta con giardino nel borgo di Opicina.
- Antonella ha un’amministratice di sostegno.
- È Carla Prosdocimo, ex operatrice del manicomio di Trieste.
- È Carla che racconta che Antonella ama mangiare gli spaghetti perché deve usare la forchetta.
- La forchetta in manicomio era un oggetto vietato, perché ritenuto pericoloso.
- Per Antonella la forchetta è diventata un simbolo di libertà.