ORIGINE DEL TERMINE “GIG”
- In inglese “gig” significa lavoretto.
- Per intenderci i lavoretti sono le attività, che fino a qualche anno fa, facevano – ad esempio – gli studenti nel tempo libero per avere un po’ di denaro, oppure le attività che le persone facevano per arrotondare lo stipendio (il famoso secondo lavoro che consentiva alle famiglie di vivere un po’ meglio).
- Esempi classici di lavoretti sono le lezioni private, le attività da baby-sitter, le prestazioni artigianali occasionali.
- In origine il termine gig nasce nel mondo della musica jazz e indica il contratto per una sola serata.
- In seguito, per estensione, gig indica tutti i lavori saltuari.
I LAVORETTI OGGI
- L’ultima crisi economica e gli effetti che questa ha avuto sul mercato del lavoro hanno trasformato i “lavoretti” nell’occupazione principale per molte persone.
- ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) evidenzia che nel 2016 le persone che vivono di “lavoretti” sono 1 milione e 800 mila, mentre nel 2010 erano solo 100 mila.
- Il valore economico ufficiale dei “lavoretti” nel 2016 è stimato in 1 miliardo di euro, ma si pensa che sia stimato per difetto.
- Il fenomeno ha dimensioni tali che si parla di “Gig economy” (economia dei lavoretti).
- Spesso “il datore di lavoro” dei lavoretti è una piattaforma digitale (cioè una realtà presente su Internet) che mette in contatto chi svolge un’attività (il famoso “lavoretto”) e chi fruisce di quell’attività.
- Questo meccanismo rende possibile al “datore di lavoro” affermare che chi lavora per lui non è un suo dipendente, ma un lavoratore autonomo.
- Questi rapporti di lavoro tra un datore di lavoro (la piattaforma) e il lavoratore oggi non sono regolati da contratti di lavoro.
- Questo fatto, in un momento dove il lavoro manca, apre la strada allo sfruttamento del lavoratore.
- Foodora è una multinazionale tedesca che si occupa della consegna a domicilio di cibo.
I LAVORETTI E LE TUTELE. IL CASO FOODORA
- I suoi fattorini consegnano il cibo in bicicletta.
- Le biciclette di Foodora sono riconoscibili perché sono color fucsia; anche i fattorini indossano divise dello stesso colore.
- Nel settembre 2016 a Torino i fattorini di Foodora avevano fatto una protesta pubblica contro la paga oraria e le condizioni di lavoro.
- I fattorini di Foodora nel 2016 erano pagati 5,70 euro lordi all’ora.
- In seguito alle proteste alcuni fattorini furono “licenziati” (cioè un fu più consentito loro di accedere alla piattaforma per ottenere consegne da effettuare).
- Sei fattorini di Foodora licenziati, si sono rivolti al tribunale per chiedere di essere riconosciuti come dipendenti.
- I loro avvocati sostengono che i fattorini non sono lavoratori autonomi, perché il loro lavoro era organizzato e diretto da Foodora.
- L’11 aprile il tribunale del lavoro di Torino ha respinto le richieste dei lavoratori di Foodora.
- Il problema dell’ economia dei lavoretti è un problema in attesa di soluzione.
- Intanto a Bologna c’è stato un raduno di ciclo-fattorini per organizzare la difesa dei loro diritti.