12 Aprile 2017 |

Tempo di lettura: 6'

UNA STORIA DEI NOSTRI GIORNI

Battezziamo la protagonista di questo fatto Rashida, come hanno fatto i quotidiani che riportano la notizia.

Rashida ha 15 anni, è di origini egiziane, ma vive a Torino in Barriera di Milano.

Barriera di Milano è un quartiere della periferia di Torino dove abitano molti immigrati.

Rashida frequenta con profitto il primo anno di un Istituto Superiore.

Un giorno i suoi genitori decidono che Rashida deve sposare un uomo di 25 anni che lei non ha mai visto.

Per Rashida inizia un incubo perché non vuole assolutamente sposarsi, non vuole sposare uno sconosciuto, non vuole sposare un adulto.

Si oppone alla decisione dei suoi in ogni modo e arriva a tentare il suicidio tagliandosi le vene.

I suoi genitori, però, non si commuovono; la madre, anzi, comunica alla ragazzina che dovrà lasciare la scuola e che andrà a vivere in Egitto con la futura suocera.

La scuola, per la madre, è una perdita di tempo perché sarà il futuro marito che di occuperà del benessere di Rashida.

Alla fine Rashida trova il coraggio di confidarsi con Sofia, la sua migliore amica e compagna di scuola.

Sofia le presta il telefonino e le consiglia di telefonare al 114.

Il 114 è il numero di telefono del Emergenza Infanzia, servizio promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità-Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Telefono Azzurro.

Emergenza infanzia ha avvertito l’Ufficio minori della Polizia.

L’Ufficio minori, insieme al commissariato Barriera Milano ha preso contatto con la scuola.

Alice Rolando, la poliziotta che dirige il commissariato, ha ascoltato a lungo la ragazza insieme alla preside.

La ragazza ha raccontato che da lì a tre giorni sarebbe avvenuto il fidanzamento con il banchetto preparato dalla madre e il vestito rosso della promessa portato dal futuro sposo.

In quei pochi giorni la Questura e il Tribunale dei Minori di Torino sono riusciti a trovare una Comunità dove ospitare Rashida.

Il trasferimento non è stato semplici perché la ragazzina non era mai sola, poiché i genitori l’accompagnavano in ogni uscita.

Ora Rashida vive in comunità e va a scuola.Le poliziotte che sono andate a trovarla in comunità l’hanno vista finalmente serena.

 

 

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